Nel 1983 la Soprintendenza Archeologica di Roma venne a conoscenza della presenza di ambienti ipogei antichi ubicati in via Marcella, al di sotto di un villino moderno. Le strutture furono probabilmente già individuate nel 1924 durante la costruzione dell’edificio soprastante. I resti, posti nel piano interrato del villino e in parte sotto il giardino, a circa 5 metri di profondità dal livello stradale, si compongono di cinque ambienti orientati secondo un asse nord-sud e realizzati con la medesima tecnica muraria, l' opera laterizia. Purtroppo, uno dei vani risulta profondamente modificato dalla costruzione di una scala di accesso al villino soprastante.

La presenza di aperture a bocca di lupo lungo la parete ovest dei primi quattro ambienti porta ad ipotizzare che questi fossero già in origine in posizione ipogea costituendo parte del criptoportico di una domus.

I primi quattro ambienti conservano, in misura diversa, la stessa decorazione pittorica di tardo IV stile pompeiano a riquadri verticali ed orizzontali in semplici fasce colorate, su fondo bianco. L’ambiente che rappresenta il limite nord della domus è invece ricoperto da intonaco bianco. L’uso di colori chiari fu probabilmente scelto con l’intento di dare maggior luminosità ai vani ipogei e quindi piuttosto bui.