La chiesa

 

Grazie al rinvenimento dell' iscrizione (CIL XV, 7507) impressa su due tubi in piombo (fistulae), appartenenti al sistema idraulico del complesso, è possibile suggerire il nome della famiglia proprietaria della domus nel II secolo d.C. Viene infatti citata Pactumeia Lucilia, personaggio che si è ritenuto avere relazioni di parentela con P. Pactumeius Clemens (consul suffectus del 138 d.C.) e con il rispettivo figlio T. Pactumeius Magnus (consul suffectus del 183 d.C.).

Non si può escludere che agli inizi del V sec. d.C. la proprietà della domus fosse passata alla famiglia del praefectus praetorio Flavius Iunius Quartus Palladius, in base a un'iscrizione rinvenuta nei pressi del monastero di Sant'Anselmo. La dedica epigrafica si riferirebbe ad una statua onoraria del prefetto che suo fratello fece erigere all'interno della casa.




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