Nei sotterranei della chiesa di
Santa Sabina, al di sotto del giardino si conservano resti delle mura
arcaiche in cappellaccio, sui quali poggia il rifacimento in tufo di Grotta Oscura. Questo dato oltre che dimostrare
l’appartenenza delle strutture a due fasi successive, prova che
l’Aventino era già incluso entro la cinta di VI secolo a.C. |
con alcuni blocchi di tufo di Monteverde e di tufo di Fidene e che potrebbe testimoniare un rifacimento di III sec. a.C. Alle spalle di esso si conservano le tracce di un terrapieno. A piazza Albania sono visibili tre tratti di mura, due dei quali probabilmente riferibili ai restauri del I secolo a.C. Subito dopo la piazza, un altro
tratto di mura lungo 42 m si trova presso viale Aventino. Alto fino a 8 m, è costruito in opera cementizia con
paramento in tufo di Grotta Oscura. In alto è visibile
un arco a conci radiali in tufo dell’Aniene che, come quello nel
Palazzo Antonelli su largo Magnanapoli, dava accesso ad un ambiente
quasi certamente funzionale all’alloggiamento di una macchina
balistica. Nonostante la rilevanza dei resti archeologici, il percorso preciso delle mura in questa zona, nota anche come "piccolo Aventino", rimane a tutt'oggi ricostruibile solo in via ipotetica.
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